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Piano
Pastorale 2010/2011 GREMBO CHE GENERA ALLA FEDE L’Iniziazione Cristiana |
Le tappe iniziali del cammino… INCONTRO degli ORGANISMI DI PARTECIPAZIONE con tutti gli OPERATORI PASTORALI Giovedì
9 settembre alle ore Gli organismi di partecipazione (Consiglio Pastorale,
Consiglio per gli Affari Economici e Consiglio Direttivo del Centro
parrocchiale) danno appuntamento a tutti gli operatori pastorali
della nostra comunità (Catechiste, Operatori per la missione e Dal bollettino parrocchiale del 12 settembre 2010… Un
nuovo anno pastorale da vivere insieme. Un gruppo di operatori pastorali della nostra
comunità si è incontrato giovedì scorso per prendere confidenza con le
indicazioni pastorali della nostra diocesi per il prossimo anno. È stato importante essere tutti insieme: dal
consiglio pastorale al direttivo del centro parrocchiale, dal consiglio per
gli affari economici al gruppo dei lettori. Perché siamo in un tempo in cui
l’essere comunità cristiana difficilmente si sposa con la sensazione di
camminare insieme ad altri fratelli. Al massimo ognuno fa la sua parte,
sperando che altri facciano altrettanto, non sapendo in realtà poi di cosa si
tratta. Allora poter condividere la scelta del cammino comune, riconoscersi
tutti nella proposta della nostra Chiesa Diocesana, trovare in essa
l’ispirazione per la programmazione delle attività dell’anno ci è
sembrato un passaggio fondamentale. Abbiamo fatto un primo passo. Ora nei gruppi e nei consigli fino al 4 ottobre c’è tempo per interrogarci sulla formazione vissuta in questi anni e sulle difficoltà vissute. In quella serata ci siamo riconvocati per mettere insieme il tutto e scegliere le proposte per la comunità. Anticipiamo che il nuovo anno pastorale sarà aperto domenica 17 ottobre all’Eucaristia delle ore 10. Vi invitiamo fin d’ora a partecipare e a condividere il momento del pranzo insieme. Vi daremo al più presto indicazioni sulle modalità per partecipare. Dal bollettino parrocchiale del 03 ottobre 2010… Domenica 17 ottobre Apertura del nuovo Anno Pastorale Come già anticipato
nella sintesi dell’incontro del 9 settembre in questa domenica daremo
inizio al nuovo Anno di iniziative pastorali: Þ
alla S. Messa delle ore
10.00 siamo
attesi tutti! In
particolare invitiamo le famiglie dei ragazzi della catechesi e di tutti gli operatori pastorali della nostra
comunità (i membri del CPP e del CPAE, tutti i volontari del centro
parrocchiale, del gruppo missionario e del gruppo Caritas, i lettori e i
cantori e tutti coloro che svolgono qualsiasi servizio per la nostra comunità). Þ Un Pranzo Comunitario per
dare inizio insieme a tutti i nostri servizi in comunità.
Nell’incontro di domani 4 ottobre definiremo le modalità per prenotarsi
e dare la propria adesione. Fin d’ora tutti gli operatori pastorali si
ritengano espressamente invitati a partecipare. Dal bollettino parrocchiale del 10 ottobre 2010… II incontro
degli organismi di partecipazione con gli operatori pastorali (4 Ottobre) OdG: 1. Lettura ultimo verbale e successivo
confronto; 2.
Integrazione dei gruppi:
il calendario parrocchiale 3. Proposta formativa 2010-2011;
4. Apertura Anno Pastorale 2010-2011:
celebrazione e pranzo comunitario Si dà lettura del verbale del precedente incontro. Alcuni rappresentanti del Centro
Parrocchiale riferiscono di un pesante malumore e disorientamento
all’interno di quest’ultimo. Dalll’incontro del 4 ottobre
(discussione e confronto sul problema dell’integrazione per un
miglioramento della collaborazione e coordinamento tra i diversi gruppi
parrocchiali) è sorta una discrepanza tra le attese e i contenuti affrontati
nell’incontro stesso (comunicazione ed approfondimento degli
orientamenti diocesani). Viene sottolineato il chiaro fraintendimento, il cui
chiarimento viene purtroppo notevolmente limitato dalla generale assenza dei
membri del Direttivo del Centro Parrocchiale nella serata stessa. A partire dagli Orientamenti
diocesani, viene riconosciuta sia la necessità di avere una traccia comune
cui ispirarsi, che la condivisione del proprio operare e delle diverse
iniziative. Viene anche accolto il mandato per la
prima parte dell’anno: vivere una valutazione-verifica di ciò che ha
funzionato ed è stato significativo in questi anni nell’ambito della
formazione. Viene proposto un successivo incontro, orientativamente nella
seconda metà di novembre, in cui fare memoria insieme delle esperienze fatte,
aiutati da qualche parrocchiano e da alcuni membri dei gruppi stessi. Per sostenere un maggiore collegamento ed integrazione tra i
gruppi e le iniziative viene proposta la creazione di un calendario parrocchiale, che potrà contenere anche gli
appuntamento vicariali e diocesani. Si pensa ad un incontro mensile tra i
rappresentanti dei gruppi per un costante aggiornamento del calendario. Due sono le proposte formative per
l’anno 2010- In
particolare per l’Ascolto della Parola di Dio si valuta di proporre per
quest’anno una semplificazione delle letture (un unico testo e minori
citazioni), uno spazio conciso per il commento per lasciare invece uno spazio
e tempo maggiore al confronto. Si sottolinea l’importanza di questo
incontro mensile come parte fondante del proprio operare in parrocchia. Si
invitano, pertanto, i gruppi, a dare priorità alla serata in cui ci sarà
l’Ascolto della Parola di Dio, magari evitando di fare il proprio
incontro nella settimana in cui sarà previsto. Viene proposto l’
individuazione di qualche simbolo particolare che richiami questo
appuntamento (es. l’accensione di una candela nel davanzale). Per la giornata del 17 ottobre, individuata per l’apertura del nuovo Anno
Pastorale,
si passa a dare forma e contenuti alla celebrazione della Messa delle 10 e al
pranzo comunitario. Rispetto alla celebrazione si propone la presenza della
Corale parrocchiale, l’animazione a cura dei ragazzi della catechesi,
con particolare attenzione al momento dell’offertorio (scelta di simboli
che possano richiamare ciascuno dei gruppi parrocchiali) ed il contributo di
ciascun gruppo per il momento della preghiera dei fedeli. Per il pranzo
comunitario si decide di estendere l’invito alle famiglie di tutti gli
operatori pastorali. Un rappresentante per ciascun gruppo avrà cura di
contattare i propri membri e si occuperà di raccogliere le adesioni, da comunicare a Don
Pierluigi entro la mattinata del 10 Ottobre. Si fissa una quota di
partecipazione solo per gli adulti pari a 10 euro. Si decide di appoggiarsi
al Caminetto per le pietanze del primo e del secondo, il gruppo lettori si
occuperà dei contorni mentre il gruppo catechiste dei dolci. Della logistica
si occuperà il centro parrocchiale; il luogo e l’allestimento verranno
stabiliti non appena si avrà il numero orientativo dei partecipanti. L’incontro termina alle ore 23.00 con la recita della
compieta. Dal bollettino parrocchiale del 17 ottobre 2010… Domenica 17 ottobre: Apertura del nuovo Anno Pastorale “ Oggi diamo inizio
ufficialmente al nuovo Anno pastorale: l’eucaristia e il pranzo insieme
degli operatori pastorali ci aiutano a riconoscere sempre più che è il nostro
essere e fare comunità il primo annuncio e la prima testimonianza di fede.
Nessuno, soprattutto oggi, può dirsi realmente cristiano da solo! La fede in
Gesù si riceve da una comunità viva e può essere trasmessa ai nuovi figli da
una comunità cristiana che si fa grembo accogliente e per questo generante.
In questa sintonia vorremmo crescere ogni giorno di più. Dal bollettino parrocchiale del 14 novembre 2010… Carissimi parrocchiani, il manifesto del
piano pastorale diocesano 2010-2011 riportato in questa pagina, mette in
primo piano la comunità cristiana: è lei il grembo fecondo da cui nascono i
figli credenti. È la comunità cristiana la madre dei nuovi credenti: la
generazione di nuovi figli non è opera del singolo, sia esso prete,
catechista, operatore pastorale. È azione di tutta la comunità, chiede di
lavorare insieme, come un corpo ben coordinato. Se nei prossimi anni Il nostro non è un tempo facile per chi
pensa al plurale, per chi prova a tener conto dell’altro, soprattutto
se povero e in difficoltà. Il nostro stesso paese, e il nord-est in
particolare, di fronte alle difficoltà della crisi economica sembra più che
mai tentato dal particolarismo. La direzione in cui siamo condotti è
quella opposta: nessuno viene al mondo da solo, tanto meno il cristiano. Sul
nostro volto e nel nostro cuore di credenti portiamo i segni di tutte le
persone della comunità in cui siamo educati alla fede. Soltanto prendendo
coscienza delle nostre responsabilità come soggetto plurale potremo trovare
le strade nuove per trasmettere alle generazioni future la fede nel Signore
risorto. Nelle attività di questo anno pastorale
sarà importante viversi come comunità, condividendo quello che siamo per
donarlo con gioia. Don Pierluigi In questo anno pastorale la proposta della nostra diocesi
prevede che, prima di passare a progettare modi e strade nuove per
“generare alla fede cristiana”, ci fermiamo a verificare il
cammino svolto in questi anni. Dal 2005 al 2010 anche la nostra parrocchia si è impegnata
a cercare percorsi di formazione in famiglia, negli organismi di
partecipazione alla vita ecclesiale e nella vita sociale per la costruzione
del bene comune. Ora è importante chiedersi: cosa abbiamo fatto di buono da
riproporre in futuro? Cosa invece è meglio evitare o correggere? Per iniziare insieme
questa verifica, che sarà poi affidata all’opera di discernimento del
consiglio pastorale parrocchiale, vi invitiamo Domenica 12 dicembre, dalle ore 15
alle ad un Filò
Comunitario sugli
ultimi anni di vita parrocchiale. Alcune persone diranno la loro sulle
iniziative di questi ultimi 5 anni, poi chiunque potrà intervenire, per
aiutarci a capire come abbiamo vissuto il nostro essere comunità cristiana e
come essere meglio, in futuro, grembo accogliente che genera alla fede.
Concluderemo con cioccolata e vin brulè. = = = = = = = = = = = = = = = = { = = = = = = = = =
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Parrocchie di
Bresseo-Treponti e Villa La felicità è la ricerca fondamentale dell’uomo. È il grande oggetto del desiderio. Consiste, in fondo, nella ricerca del senso della vita. E una domanda permane all’orizzonte: dove e come cercarla? Ne consegue la domanda su come impostare una vita che sia valida e che valga la pena di vivere, anche per equilibrare le difficoltà e i fallimenti di cui la nostra esistenza è costellata. Affidandoci, come credenti, al
Vangelo che sovente ci parla di felicità, perché anche Gesù non è solo
sofferente, ma esulta di gioia, ci confronteremo su alcuni testi
del Vangelo secondo Matteo per entrare in questi desideri e
domande e tentare qualche risposta. Parrocchia di Villa (sala d. Giuseppe) il lunedì alle ore
21.00
Depressi o felici? La felicità
delle beatitudini. (Mt 5, 1-12)
Affannarsi o dare ordine alle
cose della vita? (Mt 6, 25-34)
Si può cambiare vita? Le
“parabole”, strumento per metterci in discussione. (Mt
13, 24-30. 36-43)
Cambiare assieme. La
correzione fraterna. (Mt 18, 15-20)
Oltre ogni merito. Gli operai
dell’ultima ora. (Mt 20, 1-16)
La gioia di sentirsi responsabile
dell’altro. (Mt 25, 31-46)
Incontro finale di verifica
del cammino percorso… e di rilancio E’ previsto
uno spazio di silenzio e un tempo di
riflessione condivisa - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 08 nov. 2010 Depressi o felici? La felicità delle beatitudini. (Mt 5, 1-12) Salmo 1 Rit. Beato l’uomo che confida nel Signore Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, (o meglio: pone il suo progetto di vita) la sua legge
medita giorno e notte. Rit. È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. Rit. Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia (conosce, riconosce) sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina. Rit. Dal Vangelo
secondo Matteo (5, 1-12) Vedendo le folle, Gesù salì sul monte, si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: Beati poveri in spirito (pneuma), perché di essi è il regno dei cieli (= di Dio). Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. * È discorso ai discepoli e alle folle, cioè a tutti. * Sul “monte”
come Mosè che riceve e dona Cf Sal 1 e le scelte - il progetto - che portano alla vita o alla morte, opponendo giusto ed empio: albero fruttuoso o pula dispersa, vita consistente o senza peso. – presentano scelte o situazioni; in ogni caso presuppongono relazioni e modo di viverle; – prospettano realtà già presenti (appartenere al Regno di Dio, la gioia di dimorare nell’amore di Dio comincia fin da quaggiù) o future (rovesciamento di situazione o risultato finale); – al centro è la giustizia che si identifica con Cristo stesso: motivo della persecuzione (1a, 2, ). * Il numero 6 (7 + 1) indica totalità, pienezza = realizzazione piena di sé e nella comunità (8 è fuori serie e in 2a persona). * Rilettura e riflessione: anche scelta di una beatitudine come aspirazione a realizzarla Finale: Paolo
VI (Gaudete in Domino) * È come una specie di inno alla gioia
divina, che noi vorremmo intonare per suscitare un'eco nel mondo intero e
anzitutto nella Chiesa: che la gioia sia diffusa nei cuori con l'amore di cui
essa è il frutto, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Auspichiamo anche che la vostra gioia si unisca alla nostra, per la
consolazione spirituale della Chiesa di Dio, e di tutti quegli uomini, che
vorranno rendersi cordialmente attenti a questa celebrazione…. * Ci sarebbe anche bisogno di un paziente
sforzo di educazione per imparare o imparare di nuovo a gustare semplicemente
le molteplici gioie umane che il Creatore mette già sul nostro cammino: gioia
esaltante dell'esistenza e della vita; gioia dell'amore casto e santificato;
gioia pacificante della natura e del silenzio; gioia talvolta austera del
lavoro accurato; gioia e soddisfazione del dovere compiuto; gioia trasparente
della purezza, del servizio, della partecipazione; gioia esigente del
sacrificio. Il cristiano potrà purificarle, completarle, sublimarle: non può
disdegnarle. La gioia cristiana suppone un uomo capace di gioie naturali.
Molto spesso partendo da queste, il Cristo ha annunciato il Regno di Dio.
… * È lo Spirito di Pentecoste che porta oggi
moltissimi discepoli di Cristo sulle vie della preghiera, nell'allegrezza di
una lode filiale, e verso il servizio umile e gioioso dei diseredati e degli
emarginati dalla società. Poiché la gioia non può dissociarsi dalla
partecipazione. In Dio stesso tutto è gioia poiché tutto è dono. Questo sguardo
positivo sulle persone e sulle cose, frutto d'uno spirito umano illuminato e
dello Spirito Santo, trova presso i cristiani un luogo privilegiato di
arricchimento: la celebrazione del mistero pasquale di Gesù. Padre nostro - - - & - - - |
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